
Nome Scientifico
Melissa officinalis
Famiglia
Labiatae
Origine
Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale
Parti Utilizzate
Foglie
Costituenti chimici
- Flavonoidi (quercetina, apigenina)
- Derivati dell’acido caffeico e clorogenico
- Acido rosmarinico
- Triterpeni
- Olio essenziale (citrale, citronellale e cariofillene)
- Sostanze amare
- Polisaccaridi
- Mucillagini
- Glicosidi
La Melissa entra, come componente aromatico, in insalate, bibite e liquori, ma la sua fama deriva dall’esser stata componente dell’acqua di Melissa dei Carmelitani che veniva usata per le più svariate forme nervose, quali l’isterismo, l’epilessia, gli svenimenti.
La Melissa ha proprietà antispasmodiche sfruttate sia per emicranie e nevralgie, sia per dolori spastici intestinali, mestruazioni irregolari e dolorose. Essa ha inoltre proprietà stomachiche, digestive, antifermentative e coleretiche.
Per uso esterno, ha proprietà cicratrizzanti, astringenti, antimicrobiche. Mediante frizioni, è usata per sedare dolori reumatici e nevralgici.
Indicazioni principali
- Sindrome del colon irritabile
- Gastrite
- Gastroduodenite
Azione prevalente
Antispastica a livello viscerale
Altre azioni
Sedativa-ansiolitica
Uso esterno
Purificare e decongestionare la pelle (sciacqui, gargarismi, lavaggi, applicazione di compresse).
Per dolori reumatici e articolari, nevralgie (frizioni sulle parti interessate).
Uso cosmetico
In molti tonici cutanei analcolici o leggermente alcoolici, l’acqua distillata di Melissa è spesso impiegata quale stimolante leggero e tonificante della pelle, come tocco terminale di trattamenti estetici.
Controindicazioni
- Gravidanza
- Allattamento
- Glaucoma
- Ipotiroidismo
- Ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della melissa
Interazioni Farmacologiche
- Barbiturici (aumento dell’effetto ipnotico) e con il tapazole (ipotiroidismo)
- Farmaci per l’ipotiroidismo
Evitare l’associazione con iperico e passiflora.
