Superata la fase invernale, nel nostro corpo, le energie si mobilitano potenziando i processi di riproduzione e di rinnovamento. Infatti, aumenta la sintesi delle proteine e, quindi, quella dei tessuti, come ossa, muscoli e pelle. Migliora l’utilizzazione degli zuccheri a livello delle singole cellule, mentre con il progressivo aumento della temperatura diminuiscono le esigenze energetiche.
Gli intensi processi biochimici che avvengono nell’organismo, impegnano in modo particolare il fegato, responsabile della trasformazione della sintesi di tutti i principi nutritivi. Quindi, l’alimentazione deve esser in grado di assecondare e sostenere questi processi, senza affaticare il fegato.
La primavera è spesso sinonimo di sonnolenza e grandi dormite. Ciò è dovuto al fatto che dormire a lungo aiuta l’organismo a ripristinare le energie necessarie per i processi di rinnovamento. E’ quindi consigliabile concedersi un adeguato numero di ore di sonno e non contrastare la tipica stanchezza primaverile.
Dal punto di vista alimentare, è necessario alleggerire la dieta, eliminando gli alimenti superflui (dolciumi, cibi molto elaborati…). E’ il momento migliore per disintossicarsi e smaltire le tossine accumulate durante l’inverno. Evitare, invece, diete dimagranti drastiche che rischiano di affaticare il fegato già sottoposto ad un superlavoro.
L’alimentazione primaverile dovrebbe utilizzare cibi il più possibile freschi, cioè ricchi di energia vitale e facilmente digeibili per permettere all’organismo di sviluppare pienamente i processi di depurazione e rinnovamento.
Per prima cosa, è consigliabile diminuire progressivamente i cibi conservati, come legumi secchi, frutta secca, carne e pesce sotto sale, con l’eccezione dei surgelati.
Inoltre, è preferire consumare i prodotti di stagione, man mano che compaiono al mercato, evitando le primizie.
Largo spaZio va dato ai vegetali e alla frutta fresca di stagione, fra cui insalate verdi, ortiche, tarassaco (aiuta il lavoro del fegato!), germogli di luppolo, spinaci teneri, carote, porri, cipollotti primaverili, asparagi, zucchine, fragole, arance sanguinelle, nespole, limoni.
Fra i legumi, preferite quelli freschi, come i piselli o altri legumi germogliati come i germogli di soia.
Infine, è necessario moderare il consumo di carne, specialmente quelle rosse e i salumi, privilegiando le carni bianche (pollo, coniglio), il pesce, le uova e i latticini.
Le cotture dei cibi sono brevi e semplici (al vapore, al cartoccio o in umido), senza eccedere con i condimenti.
Per insaporire, si possono utilizzare le erbe aromatiche fresche a foglia tenera, come basilico, prezzemolo e dragoncello, mentre fra i condimenti è utile utilizzare olio extravergine d’oliva, yogurt o kefir, tamari, succo di limone e aceto.
In primavera, l’apporto di liquidi è importante e, quindi, è raccomandabile bere quotidianamente abbondante acqua oligominerale a temperatura ambiente. Inoltre, sono consigliabili infusi tiepidi a base di foglie, come il tè verde, o di fiori, come il tiglio, e succhi centrifugati di frutta e di verdura di stagione.