La respirazione è il più grande atto vitale. E’ possibile vivere per settimane senza mangiare, per alcuni giorni senza bere. Non è possibile invece vivere senza respirare.
Tutti i fenomeni vitali sono legati ai processi di ossidazione e di riduzione. Senza l’elemento ossigeno non può esistere la vita. Le vostre cellule dipendono dal sangue per il loro approvvigionamento di ossigeno. Quando nelle vostre arterie scorre un sangue povero di ossigeno, diminuisce la vitalità delle cellule. I miliardi di cellule che fedelmente vi servono hanno bisogno di ossigeno che perviene loro attraverso il sangue. Il vostro primo dovere è di assicurare loro questo approvviggionamento di ossigeno al quale hanno diritto.
Non sappiamo respirare, è vero. Ma la qualità più che dubbia dell’aria che inspiriamo accresce la mancanza di resistenza alle malattie e alla fatica. L’apporto di ossigeno è soltanto un aspetto della funzione respiratoria che comprende anche il rigetto di CO2 (anidride carbonica). Le cellule, oltre a servirsi della traspirazione, eliminando i loro rifiuti attraverso il sangue che subirà poi un processo di purificazione nei polmoni, dove innumerevoli germi possono svilupparsi se sono mal ventilati. Il bacillo di Koch non resiste all’azione dell’ossigeno, tanto meno all’azione della respirazione corretta che assicura la perfetta ventilazione dei polmoni.
Sicuramente non avete atteso gli yogi per respirare. Ma se usate la loro arte di respirare, vi accorgerete quanto respiravate male.
Tra il modo di respirare di uno yogi e il modo di respirare di un non iniziato vi è la stessa differenza fra un bambino che sguazza nell’acqua e un campione di nuoto. Il primo si dibatte, sciupa molta energia ed arriva appena a galleggiare e a spostarsi, il secondo avanza presto e senza sforzo. Tutta la differenza scaturisce dalla tecnica e dall’esercizio. Impariamo a respirare correttamente e la ricompensa sarà grande e meravigliosa.
Ecco i benefici che lo Swami Shivananda attribuisce alla respirazione yogica: “Il corpo diventa forte e sano; il grasso superfluo scompare, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano e un fascino particolare emana da tutta la persona. La voce diventa dolce e melodiosa. L’adepto è immune da ogni malattia. La digestione si svolge con facilità. Il corpo si purifica interamente e la mente diviene calma, obbediente. La pratica costante risveglia le forze spirituali latenti, apporta felicità e pace.”
Quando eravate nel suo grembo, vostra madre respirava per voi. Appena siete nati il centro respiratorio ha dato l’avvio alla vostra prima e profonda inspirazione, aumentando nello stesso istante la percentuale di CO2 nel sangue. Quando i polmoni si sono allargati nella cassa toracica, avete effettuato il primo atto autonomo. E da allora il flusso e il riflusso del respiro ritmano la vostra vita. Per riprendere l’espressione di C.L. Schleich, dall’attimo in cui la levatrice recide il cordone ombelicale, i polmoni diventano la placenta che unisce l’uomo alla madre cosmica.
Vivere è respirare e respirare è vivere. Gli yogi misurano la durata della vita umana dal numero delle respirazioni. Prima di iniziare esercizi di respirazione complicati, impariamo, o meglio impariamo nuovamente a respirare bene. Tutti sapevamo respirare così bene quando eravamo bambini!Ma tante cose dal quel tempo felice sono cambiate, soprattutto nella respirazione che si è fatta incompleta, superficiale, irregolare, affrettata perché siamo continuamente nervosi, ansiosi.
Prima di iniziare qualsiasi rieducazione della respirazione non dimentichiamo che il respiro in sé è anteriore a noi e che non possiamo insegnargli nulla. Dobbiamo disporci a ricevere i suoi poteri vivificanti, allontanando tutto ciò che ostacola la sua azione. Il respiro attende da noi l’eliminazione delle tensioni, la correzione delle cattive abitudini e degli atteggiamenti fisici e mentali sbagliati. Si manifesterà nella sua pienezza e ci donerà salute e vitalità appena avremo eliminato ogni ostacolo.
La moda, per fortuna, ha abbandonato i busti del primo ‘900, ma altri accessori impediscono di respirare normalmente. Allentate dunque le cinture, guaine, reggiseni, se vi stringono troppo.
Altri maggiori e ben più seri ostacoli sono l’immobilità del diaframma, la rigidità del torace e la presenza di gas di origine spastica nel tratto gastro-intestinale. Bisogna rilassate tutti i muscoli e tutti i nervi; i muscoli permanentemente contratti bloccano la respirazione più di qualunque corsetto: ecco perché il sapersi rilassare è il primo passo verso lo Yoga.
tratto dal libro “Imparo lo yoga” di André Van Lysebeth