I ceci sono i semi di una pianta, chiamata cicer arietinum, più o meno grandi e lisci, in genere di colore paglierino.
È una delle piante più diffuse del maditerraneo, coltivata soprattutto nelle zone centrali dell’Italia, come Toscana, Umbria e Lazio, dove crescono alcune varietà particolari come i ceci neri e i cosiddetti “ceci del solco dritto”.
I ceci sono legumi noti fin dai tempi degli antichi egizi che, però, li consideravano cibo per i poveri e gli schiavi. Gli antichi romani apprezzavano molto i ceci, soprattutto fritti in olio di oliva, pratica rimasta anche ai giorni nostri, soprattutto in alcune zone del meridione.
I ceci si trovano in commercio già cotti e pronti per l’uso, conservati in lattine o in vasetti di vetro nella loro acqua di cottura, oppure secchi da cuocere previo ammollo di 10-12 ore, oppure tostati e salati, da mangiare come aperitivo o come snack. Esiste anche la farina di ceci con la quale si preparano focacce ed altre preparazioni.
I ceci contengono proteine, calcio, fosforo, potassio, sodio, magnesio e ferro. Sono ricchi di fibre, indispensabili nella regolazione delle funzioni intestinali, e contribuiscono al controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue.
Come scegliere i ceci
Per i ceci cotti, scegliere quelli senza coloranti e conservanti, conservati in vaso di vetro, scatola o sottovuoto.
Per i ceci secchi, controllare che non siano presenti sostanze estranee e che i semi siano integri.
Come conservare i ceci
Per i ceci cotti, conservarli nella confezione integra, in luogo fresco e asciutto e consumarli entro la data di scadenza. Una volta aperto il prodotto, conservare i ceci in frigorifero, adeguatamente protetti e consumarli entro 2-3 giorni.
Per i ceci secchi, conservarli in luogo fresco e asciutto e consumarli entro la data di scadenza riportata sulla confezione.


