Cardo Mariano (Silybum marianum), la pianta che ripara i danni al fegato

Classificazione scientifica

Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Genere: Silybum
Specie: Silybum marianum

 

Il Silybum marianum o Cardo Mariano, è una pianta erbacea annuale o biennale, alta 60-150 cm, con fusto scanalato eretto e pubescente. Le foglie sono alterne, con macchie biancastre lungo le nervature e con margine spinoso.Quelle inferiori sono molto grandi, pennatifide e provviste di picciolo; quelle caulinari sono più piccole, sessili con base del lembo allargata. I fiori sono generalmente di color violaceo, più raramente bianchi o rossi. Sono riuniti in capolini globosi portati all’apice del lungo peduncolo e circondati esternamente da un involucro bratteale spinoso.  La corolla è divisa in cinque parti e provvista di un lungo tubo.

È una pianta distribuita nella zona mediterranea. In Italia è molto comune al sud, ma è presente anche nelle regioni settentrionali. Cresce nei campi incolti, nei pascoli, lungo i margini dei sentieri, tra le macerie. Fiorisce da maggio a luglio.

Questa pianta impiegata nella profilassi e nel trattamento di danni epatici di origine tossico-metabolica, nelle alterazioni funzionali del fegato durante e dopo epatiti, nelle epatopatie degenerative croniche (cirrosi, statosi epatica), nelle epatopatie latenti; come colagogo a supporto dei disturbi funzionali del fegato e delle vie biliari.

Dai semi del cardo mariano si estrae la silimarina, un complesso flavonico costituito da silibina, silidianina e silicristina. Inoltre, sono ricchi di sostanze grasse rappresentate da acido linoleico ed oleico.

Veniva usato dalla medicina popolare come antiemorragico e depurativo. In erboristeria, si utilizza l’estratto secco nebulizzato e titolato per l’azione protettiva sul fegato e per il trattamento di epatopatie.

Le proprietà di questa pianta sono: diuretiche, febbrifughe, depurative, aperitive.

 

Controindicazioni

Evitare l’assunzione di cardo mariano nei cardiopatici ipertesi.

 

Interazioni con i farmaci

Evitare il cardo mariano se si stanno assumendo farmaci antirigetto.

La silimarina riduce l’epatotossicità di numerosi farmaci ed essendo un ottimo antiossidante, viene spesso usata nella prevenzione dei danni d’organo nei pazienti durante la chemioterapia.

Può avere una possibile attività estrogeno-stimolante.

 

cardo mariano

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Silybum marianum