Classificazione scientifica
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Genere: Cynara
Specie: Cynara scolymus
Il Cynara Scolymus, o Carciofo, è una pianta erbacea perenne con rizoma sotterraneo che può raggiungere l’altezza di 1,20-1,30 m. Il fusto è eretto e termina in un capolino costituito da un ricettacolo carnoso e da molte brattee di colore verde o violetto che possono anche terminare con una spina.
Esistono diverse qualità di carciofo: in base alla peresenza delle spine quando si sviluppa può distiguersi quello spinoso e quello inerme. Quelli spinosi hanno i capolini che terminano con una spina, mentre quelli inermi sono mucronate, cioè presentano solo una punta breve e rigida.
Il carciofo può variare in base al colore del capolino, che può essere di colore violetto o verde. Vi è poi la varietà autunnale e la varietà primaverile.
È uno degli ortaggi più antichi, coltivato sin dai tempi dei greci e dei romani. Mentre si utilizzano a scopo alimentare il fiore e parzialmente il gambo (molto ricco di sostanze prebiotiche quali l’inulina), a scopo medicinale si utilizzano le foglie (molto amare).
Quando le sostanze amare entrano in contatto con appositi recettori (recettori dell’amaro) presenti sulla lingua stimolano, si ritiene per via nervosa-riflessa, un aumento sia delle secrezioni digestive che della motilità intestinale. In altri termini, attivano la digestione.
In caso di disturbi digestivi, quali digestione lenta, pesante, le sostanze amare vanno assunte prima dei pasti, circa 15-30 minuti. Sebbene le preparazioni liquide o in generale quelle che permettono un contatto con i recettori dell’amaro, siano quelle più efficaci, chi non sopporta o non gradisce l’amaro può comunque assumere queste piante anche in altre forme (capsule etc.).
Questa pianta viene comunemente coltivata per il suo uso culinario. L’Italia è una dei maggiori produttori mondiali. Non vegeta alla stato spontaneo. E’ diventata interessante come erba medicinale in seguito della scoperta della cinarina che si trova nelle foglie. E’ una sostanza dal sapore amarognolo che migliora la funzione epatica e della cistifelia, stimola la secrezione dei succhi digestivi, in particolare quelli della bile.
Si usano prevalentemente le foglie caulinari adulte e il rizoma. La medicina popolare usava le foglie in decotto o in tintura, come diuretico, depurativo, epatoprotettore. Il rizoma veniva utilizzato con il decotto o in tintura vinosa, come diuretico e aperitivo.
In fitoterapia, viene utilizzato l’estratto analcolico per trattare l’ipercolesterolemia e l’insufficenza disintossicante, epatica e diuretica. La tintura madre, ricavata dalle foglie, viene utilizzata per la cellulite, la ritenzione idrica, la gotta, i reumatismi, il diabete, l’arteriscelerosi, l’insufficenza epatica.
I principali principi attivi che contiene sono: acidi organici, cinarina, cinaropicrina, flavonoidi, ricco di sali minerali come fosforo, potassio, calcio, magnesio, rame, magnesio, ferro, manganese, folati, fosforo, vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B6), vitamina C e K.
Le proprietà di questa pianta sono: diuretiche, depurative, ipocolesterolemizzante, coleretiche, digestive.
Controindicazioni
Evitare l’assunzione di carciofo in caso di calcolosi delle vie biliari.
Interazione con i farmaci
Evitare l’assunzione di carciofo insieme a farmaci gastrolesivi o ad altri amari.


