In un precedente post, ho scritto che una crisi di rabbia altera la nostra armonia psicofisica e genera effetti negativi nel tempo, anche come reazione da parte degli altri e dell’ambiente.
In questo post, vediamo come disinnescare una crisi di rabbia.
La rabbia è l’indicatore di un male di vivere e danneggia soprattutto chi la prova perché rovina la digestione, corrode i nervi e distrugge le relazioni. Durante un’esplosione di rabbia, si verifica un sussulto al respiro, lo stomaco si contrae, i muscoli si irrigidiscono, il sangue sale e si congestiona verso l’alto, il corpo si protende in avanti, gli occhi vengono in fuori, il campo visivo si riduce, la voce si altera, i lineamenti del viso si alterano.
Cercare di eliminare i motivi scatenanti della rabbia è inutile perché ne troveremmo sempre di nuovi. Invece, è necessario agire sull’impulso interiore per disinnescarlo. Ma per fare ciò sono necessarie due condizioni:
- dobbiamo esser convinti della necessità di disinnescare la nostra rabbia
- dobbiamo esser consapevoli che la rabbia è dentro di noi perché ci sentiamo insoddisfatti oppure perché non ci sentiamo apprezzati, compresi, amati, rispettati, mentre gli altri ci danno solo l’occasione per far esplodere la nostra rabbia.
Il passo successivo è quello di imparare a riconoscere le sensazioni che precedono l’esposione della rabbia.
La rabbia nasce dal nostro modo di pensare e di relazionarci con gli altri e le sensazioni. Infatti, prima di arrabbiarci, coltiviamo una serie di sentimenti e di emozioni negative verso una persona o una situazione.
In questa fase, l’intervento più efficiace è quello di porre un freno a ogni forma di pensiero ostile verso gli altri, sospendere il giudizio, metterci nei panni degli altri, considerare i fatti in una visione più ampia.
Se, però, riteniamo che le nostre ragioni vadano comunque espresse, invece di accumulare rancore per scatenarlo all’improvviso in modo violento e irrazionale, cerchiamo di farlo con calma e con metodo.
Se questi interventi non sono sufficienti e la rabbia continua comunque ad aumentare, per evitare di farla esplodere, è consigliabile bloccare il respiro, fermare i pensieri e girare la testa per interrompere il contatto visivo con l’oggetto della rabbia. Se riusciamo a fare questo anche solo per un momento, possiamo sganciare l’ego dall’oggetto della nostra rabbia per creare uno spazio sufficiente per recuperare la calma.
Anche l’impiego di una formula verbale è molto efficace perché si sovrappone ai pensieri di ostilità, interrompendo l’associazione incontrollata verso pensieri più ostili. Alcune formule verbali utilizzabili sono: “la verità è nella pace”, “la verità è nella serenità”, “la verità è nel dialogo”, “io sono calmo/a e sereno/a”, ecc…