I pensieri possono creare e favorire l’armonia psico-fisica o, al contrario, provocare dissonanze e angoscia.
Tutti siamo più o meno coscienti del fatto che alcune modalità di pensiero possono aiutarci a vivere più serenamente oppure possono aumentare le difficoltà e i disagi con cui dobbiamo confrontarci.
Quindi, i pensieri determinano gli atteggiamenti e i comportamenti che teniamo nelle diverse situazioni, ma è anche vero che atteggiamenti e comportamenti influiscono sui nostri pensieri, sia direttamente che attraverso le risposte che vengono dall’ambiente.
Agire direttamente sui pensieri sarebbe la strada migliore, ma è anche quella più difficile da percorrere perché i pensieri hanno una natura sfuggente. Esiste, però, un’altra strada più facile da seguire: imparare ad osservare e a modificare atteggiamenti e comportamenti.
Correggendo quelli negativi e dissonanti, non solo sviluppiamo la nostra autocoscienza, ma soprattutto riusciamo a stabilire migliori rapporti con gli altri e con noi stessi, limitando le situazioni che provocano il vortice negativo dei pensieri che consuma la nostra energia, sottraendola alle nostre attività e ai nostri progetti.
In questo modo, agiamo indirettamente sui nostri pensieri partendo dalle manifestazioni che essi determinano.
Bisogna tenere presente, però, che le nostre azioni e le eventuali rettifiche non devono basarsi su modelli rigidi e prefigurati, ma nascere da una presa di coscienza autentica e da convinzioni che nascono da noi stessi. Abbiamo già visto, ad esempio, che se vogliamo superare gli atteggiamenti di rabbia, dobbiamo esser convinti della necessità di disinnescarla, altrimenti ogni tentativo di superarla verrà vanificato.
Tenuto conto delle condizioni di vita della società in cui viviamo, possiamo identificare quattro atteggiamenti dissonanti principali, veri killer della nostra armonia psicofisica: fretta, rabbia, paura, desiderio smodato.
Per ulteriori informazioni, puoi leggere il post: Rabbia, come prevenire l’esplosione distruttiva.