Tempo fa, ho scritto che è necessario imparare ad osservare sé stessi per modificare atteggiamenti e comportamenti negativi e dissonanti che, oltre a compromettere i rapporti con gli altri, provocano, in noi stessi, un vortice di pensieri che consumano energia, sottraendola alle nostre attività e progetti.
Tenuto conto delle condizioni di vita della società in cui viviamo, ho identificato quattro atteggiamenti dissonanti principali, veri killer della nostra armonia psicofisica: fretta, rabbia, paura, desiderio smodato.
Nei post precedenti, ho parlato della rabbia e della paura. Vediamo ora che cos’è il desiderio smodato e come superarlo.
Il desiderio nasce da una mancanza e si dissolve quando questa viene colmata, producendo una sensazione di piacere che, però, sfuma rapidamente.
Finché questo processo si sviluppa nell’ambito di percorsi naturali, non ci sono problemi. Per esempio, se abbiamo fame, mangeremo il necessario. Dopo qualche ora, avendo consumato energia, tornerà il desiderio di cibo che soddisferemo di nuovo.
Se, però, un desiderio si stabilizza nei nostri pensieri e tutto ciò che si frappone tra noi e la soddisfazione del nostro desiderio deve esser eliminato, rischiamo di allontanarci dalla nostra realtà, dal presente e, quindi, da noi stessi. Inoltre, nel momento in cui un desiderio entra nei nostri pensieri, si producono due conseguenze:
- il desiderio diventa espressione del nostro ego, rafforzandone le barriere;
- il desiderio ci vincola al tempo, nel senso che più si espande e meno siamo disposti ad aspettare.
Il desiderio consuma, quindi, grandi quantità di energia perché crea agitazione, ansia e una notevole attività mentale, compromettendo la nostra armonia psicofisica.
E, allora, che cosa possiamo fare? Possiamo confrontarci con i nostri desideri, cercando di capirne la natura per moderarne la portata (ricorriamo anche ad un aiuto psicologico, se necessario!) e adottando uno stile di vita equilibrato.
Questo non vuol dire vivere senza progetti o ambizioni, ma significa trovare il ragionevole compromesso tra le esigenze da soddisfare e quel senso di insoddisfazione che ci fa sentire incompleti e che ci porta a disperderci nella ricerca del superfluo, nelle aspettative di successo, nelle ansie di insuccesso, nell’adesione a schemi rigidi di vita.
E, allora, facciamo progetti per dare una direzione alle nostre azioni, ma restiamo aperti a tutte le modifiche che, di volta in volta, la vita ci propone o ci impone! 🙂