Mangiare o Alimentarsi?

Secondo te, mangiare o alimentarsi sono la stessa cosa? Prima di procedere nella lettura di questo post, fermati a riflettere sul significato di queste due parole…

Fatto? Ok, allora continua la lettura di questo post.

Il cibo costituisce la fonte principale di nutrimento per il corpo, la mente e lo spirito. Ogni trasformazione subita dal cibo ci influenza direttamente. Eccesso di cibo, combinazioni alimentari errate, carenza di nutrienti all’interno di cibi raffinati, dieta squilibrata, scarsa qualità del cibo o cattiva conservazione o contaminazione, cotture errate costituiscono elementi cui bisogna tenere conto quotidianamente.

Consumiamo sempre più cibi raffinati e industrializzati

Ricerche scientifiche hanno dimostrato che questi alimenti non forniscono più le stesse quantità di sostanze nutritive di qualche decennio fa. In particolare, sono carenti di micronutrienti essenziali come vitamine, minerali, enzimi, acidi grassi.

Consumiamo cibi in base al gusto e non alle necessità

Un tempo mangiare era solo una necessità, ora mangiare è considerato da tutti un piacere. Questa visione, alimentata dall’industria alimentare, ha immesso sul mercato in maniera intensiva alimenti particolarmente saporiti e gustosi al palato. Altrettanto vero è il contemporaneo impoverimento della qualità nutrizionale di questi alimenti. La ricchezza ed il desiderio di soddisfare il proprio desiderio di mangiare cibi dal gusto gradevole (soprattutto dolce e salato), sono la prima causa della dilagante obesità e del sovrappeso nella popolazione mondiale dei paesi industrializzati. Eppure sembra poco chiaro alle persone che il sovrappeso è una delle principali cause dei problemi a carico dell’intero organismo.
Oggi, la scelta dei prodotti non è determinata dalle necessità nutrizionali dell’organismo, ma da alcuni fattori che niente hanno a che vedere con la salute.
Le preferenze dei consumatori sono, purtroppo, guidate dalla pubblicità che influenza gli acquisti secondo il prezzo, le offerte, la confezione, la velocità di preparazione e non in base agli ingredienti e ai fattori nutrizionali che, con i loro contenuti biochimici, agiscono sulle funzioni del corpo.

Non esistono cibi neutri. Ogni alimento ingerito attiva il processo digestivo con le sue diverse fasi, ognuna delle quali consuma energia.
Questo dispendio energetico è fisiologico e naturale, ma dovrebbe esser compensato dagli elementi nutrizionali contenuti nel cibo stesso. Invece, essendo povero o privo di risorse energetiche, impegna l’organismo a vuoto.
Questo scambio inadeguato crea una situazione di squilibrio che, nel tempo, produce terreno fertile per le malattie.
Gli apparati digerente, circolatorio e  osteo-articolare sono quelli più danneggiati.

 

Cosa succede al nostro organismo quando ingeriamo quantitativi in eccesso di cibi di scarsa qualità?

E’ necessario capire che la capacità del nostro organismo di eliminare le tossine contenute nel cibo sono limitate. Un’alimentazione eccessiva o una di dieta squilibrata o errata, poiché costituita da cibi mediocri (i processi industriali di raffinazione eliminano le preziose sostanze antiossidanti, le vitamine e gli enzimi, fondamentali per metabolizzare correttamente le tossine), comporta un aumento notevole degli scarti che l’organismo non riesce ad eliminare completamente.

 

L’accumulo di tossine: il preludio alla malattia

A questo punto, avviene un processo che purtroppo è ignorato dalla stragrande maggioranza delle persone. L’organismo impegnato in una lotta ad eliminare i prodotti di scarto, subisce una diminuzione delle difese immunitarie contro virus, batterie, agenti patogeni esterni.
Una dieta squilibrata o eccessiva determina, quindi, uno squilibrio prolungato con conseguente sofferenza metabolica, diminuzione delle difese immunitarie e maggiori probabilità di contrarre malattie, sia acute che croniche.

Perciò, l’apporto di un cibo sano, cioè integro nel suo potenziale naturale, nella sua molteplice varietà di forme e colori, non contaminato da microdosi “tollerabili” di veleni (che operano in sinergia tra di loro), non manipolato dall’industria alimentare che riduce notevolmente le quantità di vitamine e minerali, è quindi un requisito imprescindibile per una salute che non sia semplice assenza di malattia.

Alla fine di questo post, spero di averti dato degli spunti di riflessione e  torno alla domanda che ti ho posto all’inizio: alimentarsi e nutrirsi sono la stessa cosa?

Secondo me:

  • mangiare significa assumere cibo senza consapevolezza, assecondando il desiderio del momento e senza considerare gli effetti sulla salute;
  • alimentarsi significa mangiare con consapevolezza, selezionando il cibo in base alle sue componenti nutrizionali, a favore delle funzioni dell’organismo.

E tu che ne pensi?