Divisione: Spermatofite
Sottodivisione: Angiosperme
Classe: Dicotiledoni
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Erbacea perenne, fortemente aromatica con fusti eretti, ramosi e pubescenti alti 40-80 cm. Ha foglie giallo-verdi, bipennatosette con 5-11 segmenti inciso-dentati, molli. I capolini sono piccoli (1 cm diametro), gialli, portati in corimbi terminali.
Ha un odore penetrante e sgradevole. Cresce lungo i viottoli di campagna, nelle vicinanze delle case, sulle macerie; originario dell’Asia Minore, oggi è variamente distribuito in Italia. Il suo nome deriva dal greco “parthenos”(vergine) e ne indicava l’impiego nelle affezioni ginecologiche.
La droga è costituita dalle sommità fiorite di Chrysanthemum parthenium Bernh. L’utilizzo a scopo medicinale del Partenio è antichissimo. Infatti, sono stati rinvenuti reperti negli scavi di villaggi neolitici del Caucaso, mentre nell’area del Mediterraneo troviamo osservazioni sulle proprietà del partenio in numerosi autori greci e latini, quali Plinio nella sua Naturalis Historia, e Dioscoride nel De Materia Medica.
Nell’antichità, questa pianta era conosciuta ed utilizzata soprattutto per alleviare i dolori mestruali.
Ma già nell’Inghilterra del XVII secolo, c’era chi riconosceva alla pianta una buona efficacia “per tutti i dolori del capo”, anticipando i risultati degli studi più recenti che dimostrano l’attività del partenio contro l’emicrania.
In Erboristeria, il partenio trova il suo uso elettivo nel trattamento delle varie forme di mal di testa, come emicrania e cefalee vasomotorie; giova anche nelle irregolarità mestruali, nella dismenorrea, nella digestione difficile.
I principi attivi di questa pianta sono: flavonoidi, lattoni sesquiterpeni, polifenoli.
Le proprietà del partenio sono: antispasmodiche, ipotensive, sedative, febbrifughe, emmenagoghe.
Controindicazioni
Non assumere il partenio in caso di gastrite e di ulcera.
Interferenze con i farmaci
Il partenio interferisce con gli antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti orali, i FANS e i diuretici.

