La sicurezza alimentare in gravidanza

Per le loro specifiche caratteristiche, alcuni prodotti sono meno adatti alle gestanti e devono essere consumati adottando particolari accortezze.

Alcuni alimenti, ad esempio, possono veicolare agenti patogeni, come Listeria monocytogenes e Toxoplasma gondii, responsabili di patologie a carico del feto, altri alimenti possono veicolare germi responsabili di infezioni o tossinfezioni alimentari.

 

Ecco i principali alimenti che dovrebbero essere evitati in gravidanza o assunti con le dovute precauzioni:

 

1) Latte crudo non pastorizzato

Rischio: Escherichia coli verocitotossici, Brucella spp.
Cosa fare: Consumare solo dopo bollitura

2) Uova crude o poco cotte

Rischio: Salmonella spp.
Cosa fare: Consumare dopo accurata cottura (il tuorlo deve essere coagulato)

3) Carni crude o poco cotte (ad es. tartare o carpaccio), compreso pollame e selvaggina

Rischio: Toxoplasma gondii, Escherichia coli verocitotossici, Salmonella spp., Campylobacter spp.
Cosa fare: Cuocere bene la carne fino al cuore (deve scomparire il colore rosato)

4) Salsicce fresche e salami freschi (poco stagionati)

Rischio: Toxoplasma gondii, Salmonella spp, Listeria monocytogenes
Cosa fare: Cuocere bene fino al cuore (deve scomparire il colore rosato). La stagionatura molto breve rende il profilo di rischio di questi alimenti simile a quello della carne cruda

5) Pesce crudo (ad es. sushi), poco cotto o marinato

Rischio: Listeria monocytogenes e, se non adeguatamente congelato, Anisakis spp.
Cosa fare: Consumare solo dopo accurata cottura

6) Frutti di mare crudi (cozze e ostriche)

Rischio: Salmonella spp., virus dell’Epatite A e Norovirus
Cosa fare: Consumare solo dopo accurata cottura

7) Prodotti pronti per il consumo a base di pesce affumicato

Rischio: Listeria monocytogenes
Cosa fare: Preferibile non consumarli

8) Formaggi a breve stagionatura, a pasta molle o semimolle, con muffe

Rischio: Listeria monocytogenes
Cosa fare: Preferire altre tipologie di formaggi

9) Frutta e verdura cruda, frutti di bosco surgelati

Rischio: Toxoplasma gondii, Salmonella spp., Virus dell’epatite A e Norovirus
Cosa fare: Consumare le verdure solo dopo accurato lavaggio, comprese quelle in busta già pronte per il consumo. Consumare la frutta ben lavata, meglio se sbucciata. Consumre i frutti di bosco surgelati solo cotti.

 

Ricorda di…

  • lavare le mani prima e dopo aver toccato alimenti crudi;
  • consumare i prodotti preconfezionati deperibili subito dopo l’apertura e, comunque, mai oltre la data di scadenza;
  • mantenere separati i cibi crudi da quelli cotti;
  • refrigerare subito gli alimenti già cotti, se non mangiati al momento, e riscaldarli accuratamente fino al cuore, prima di consumarli;
  • non superare una porzione da 100 g alla settimana di grandi pesci predatori (pesce spada, squaloidi, marlin, luccio) e non consumare tonno più di 2 volte a settimana. In caso si vogliano comunque consumare, si consiglia di non prevedere nella dieta settimanale altre specie di pesce, per evitare una maggiore esposizione ai possibili contaminanti (ad es. metilmercurio);
  • eliminare le parti scure (di aspetto bruno-verdastro) contenute nel cefalotorace dei granchi per contenere l’esposizione al cadmio.