Additivi Alimentari – Coloranti che causano allergie e intolleranze

I coloranti alimentari sono additivi alimentari che vengono aggiunti agli alimenti per:

  • compensare le perdite di colore dovute all’esposizione a luce, aria, umidità e variazioni di temperatura;
  • migliorare i colori naturali;
  • aggiungere colore agli alimenti che altrimenti ne sarebbero privi o sarebbero colorati diversamente.

Alcuni coloranti sono sostanze naturali, altri sono sostanze naturali modificate chimicamente, altri sono imitazioni di sintesi di sostanze naturali, altri sono totalmente artificiali.

I coloranti finalizzati al consumo devono sempre esser riportati sulla confezioneche che deve riportare l’indicazione “colorato” o “colorato con” a breve distanza dalla denominazione commerciale (esempio: caramelle di lamponi – con colorante). Una caratterizzazione più precisa va poi riportata in calce alla lista degli ingredienti, dove è possibile trovare l’elenco degli additivi e, raramente, le definizioni chimiche. Quasi sempre, i coloranti sono contrassegnati da numeri preceduti dalla lettera E (Europa): esempio, E 100 corrisponde alla curcumina, colore giallo arancione. Il consumatore, consultando un’apposita tabella degli additivi, dovrebbe esser in grado di acquisire informazioni più dettagliate sulle caratteristiche dei coloranti aggiunti (ma che stress per mangiare un gelato confezionato o un biscotto di marzapane!! 😀 )

I coloranti alimentari sono i seguenti:

  • E 100-109, colore Giallo
  • E 110-119, colore Arancione
  • E 120-129, colore Rosso
  • E 130-139, colore Blu
  • E 140-149, colore Verde
  • E 150-159, colore Bruno-Nero
  • E 160-199, colori vari

In particolare (clicca sul nome del colorante per avere maggiori informazioni):

E 100     Curcumina
E 101     Riboflavina
E 102     Tartrazina
E 104     Giallo di chinolina
E 110     Giallo tramonto FCF – giallo arancio S
E 120     Cocciniglia, acido carminico
E 122     Azorubina
E 123     Amaranto
E 124     Poncean 4R-rosso cocciniglia
E 127     Eritrosina
E 128     Rosso 2G (B)
E 129     Rosso allura AC
E 131     Blu patentato V
E 132     Carminio indaco
E 133     Blu brillante
E 140     Clorofille-clorofilline
E 141     Complessi rameici di clorofille e clorofilline
E 142     Verde S
E 150a  Caramello semplice
E 150b  Caramello al solfito caustico
E 150c  Caramello all’ammoniaca
E 150d  Caramello solfito ammoniacale
E 151     Nero brillante
E 153     Carbone vegetale
E 154     Bruno FK
E 155     Bruno HT
E 160     Caroteni
E 161     Xantofille
E 162     Rosso barbabietola
E 163     Antociani
E 170     Carbonato di calcio
E 171     Biossido di titanio
E 172     Ossidi e idrossidi di ferro
E 173     Alluminio
E 174     Argento
E 175     Oro
E 180     Litolrubina BK

 

Coloranti alimentari ammessi

I coloranti alimentari come la vitamina B2 riboflavina (E 101), sostanze di origine vegetale come la clorofilla (E 140) e la betanina (E 162), la proptovitamina A beta-carotene (E 160a) e anche il caramello (E 150) che è prodotto sinteticamente, di norma sono consentiti senza restrizioni per diversi alimenti. Il caramello, tuttavia, non può esser utilizzato per pane e piccoli dolci da forno.

Per tutti gli alimenti la cui definizione commerciale (*) riporta che sono preparati con malto, zucchero caramellato, cacao, cioccolata, caffé o tè, il caramello non può esser utilizzato nel caso in cui faccia sembrare migliore la qualità effettiva del prodotto.

La maggior parte dei coloranti può esser aggiunta soltanto negli alimenti indicati espressamente dalle normative vigenti sugli additivi. Il tipo di colorazione ottenuto non deve occultare quello degli alimenti freschi.

 

Gli alimenti che possono esser trattati con i coloranti alimentari sono:

Dolciumi

  • glasse e prodotti a base di zucchero, con l’eccezione di liquirizia e prodotti preparati con latte, burro, miele, uova, malto, caramello, cacao, cioccolata e caffè
  • ciliege per cocktail
  • frutta candita, con l’eccezione delle bucce candite di arancia e di limone
  • gelati confezionati
  • marzapane e prodotti simili al marzapane

Pesce

  • prodotti a base di uova di pesce
  • gamberetti in barattolo
  • filetti di salmone in scatola

Altri alimenti

  • confetture a basso contenuto calorico
  • creme e gelatine, budini, salse dolci e zuppe, con l’eccezione di prodotti a base di cacao, cioccolata, caffé, uova e zucchero caramellato
  • bibite effervescenti, bevande confezionate
  • margarina
  • formaggi
  • liquori alle erbe
  • miele industriale
  • conserve di fragole, lamponi e ciliegie

 

Coloranti alimentari senza effetti collaterali

I coloranti alimentari senza effetti collaterali sono soprattutto i gruppi vitaminici (come la vitamina B2), le protovitamine (come il beta-carotene), la clorofilla, il carotenoide (colorante delle carote) e la barbabietola rossa.

La loro sicurezza è indubbia, tanto da esser utilizzati in alimenti (ad esempio, nelle caramelle) senza attestazioni esplicite.

Nel caso in cui questi coloranti possano trarre in inganno il consumatore su una presunta qualità migliore, facendo pensare, ad esempio, ad una maggiore qualità di uova nell’impasto o ad un contenuto più elevato di frutta nelle marmellate, occorre riportare anche qui gli additivi impiegati. Ciò significa, ad esempio, che su un tipo di pasta preparata con l’aggiunta di vitamina B2, deve esser riportata l’indicazione “colorata”.

 

Coloranti alimentari che producono allergie

Molti coloranti alimentari, soprattutto quelli azoici (singolarmente o in combinazione tra loro), possono causare intolleranze e/o reazioni allergiche. Un tipico colorante azoico è, per esempio, il Giallo Anilina.

I coloranti azoici, particolarmente diffusi perché costano poco, possono stimolare la sintesi dell’istamina e, quindi, causare attacchi d’asma nelle persone asmatiche, e potrebbero causare reazioni allergiche, come l’orticaria, in coloro che presentano allergie ai salicilati (aspirina, fragola, arancia e altri frutti). Inoltre, se combinati con i benzoati (conservanti E210-215), molti coloranti azoici possono causare iperattività nei bambini. Per questo motivo, dal 20 luglio 2010, gli alimenti contenenti i coloranti azoici E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovrebbero recare, accanto alla denominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento europeo 1333/2008.

Impariamo ad individuare questi coloranti:

– E102 Tartrazina, colorante giallo.

  • Può causare: eruzioni cutanee, problemi di respirazione, visione offuscata, gonfiori, insonnia nei bambini.
  • Dove viene impiegato: bevande gassate, caramelle alla frutta, budini, minestre confezionate, gelati, chewing gum, marzapane, marmellate, gelatine, mostarda, yogurt, alimenti che contengono limone e miele, involucri delle capsule dei medicinali.

– E104 Giallo di chinolina, colorante giallo.

  • Può causare: dermatiti, produzione di istamina; può aver effetto su fegato e retina.
  • Dove si trova: caramelle, bibite, liquori, gelati, uova, e nel merluzzo affumicato.

– E110 Giallo tramonto FCF, giallo arancio

  • Può causare: eruzioni cutanee.
  • Dove si trova: bibite, sciroppi, cordiali, zuppe pronte, dolci, gelati, ghiaccioli.

– E122 Azorubina o Carmoisina, colorante rosso.

  • Può provocare: eruzioni cutanee
  • Dove si trova: sciroppi, bibite, gelati, bevande, marzapane e gelatine.

– E124 Poncean 4R – rosso cocciniglia A, colorante rosso.

  • Può provocare: allergie ed eruzioni cutanee.
  • Dove si trova: caramelle, paste, biscotti, sciroppi, bibite, dolci, gelati, ghiaccioli, marzapane e gelatine.

– E129 Rosso allura AC, colorante rosso.

  • Può provocare: allergie cutanee; è sospettato di avere  effetti cancerogeni.
  • Dove si trova: nel bitter soda e nel bitter vino.

 

 

 

(*) Definizione del prodotto in base alla quale il consumatore riconosce inequivocabilmente il tipo di alimento, ad esempio “cotoletta di maiale”.